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PIRAKA RETROFUTURE VISION

Secondo lʼOxford English Dictionary Retrofuturism apparve per la prima volta in una reclame del 1983 per pubblicizzare un gioiello a cui fu accostato “retrofuturistic look” conseguentemente alle sue caratteristiche. Non ci soffermeremo su ulteriori cenni storici per introdurre il concetto di retrofuturismo perché, essendo la sua etimologia ricca di episodi diversi e interpretazioni personali, finiremmo a stilare un elenco slegato e poco interessante.

Infatti, retrofuturismo, designa principalmente la visione del futuro che si era prodotta in passato e che ha poi dato vita a una serie di movimenti di arte creativa.
Sostanzialmente ogni epoca, che prova a prevedere il proprio futuro, può essere considerato a posteriori una forma di Retrofuturismo. Risulta però evidente che, il movimento Retrofuturista nasce negli anni 70, con lʼintento di dare una interpretazione più scettica in opposizione alla visione dei futuristi.

Arte, moda, tecnologia e design sono i campi dʼazione di questa corrente. Piraka si immette in questo contesto alternando e sovrapponendo arte moda e design, al fine di realizzare una collezione di capi ispirati ai simboli del Retro. Retro, perché tende a dare rilievo a ciò che richiama una moda e una prospettiva passata, fatta di nostalgia ma altresì di uno sforzo per modernizzare elementi e grafiche che hanno fatto la storia di un recente passato. Il brand fa lʼ occhiolino a contaminazioni syntwave anni 80, con la iconica griglia prospettica, a cui aggiunge elementi ispirati alla grande moda francese, particolareggiata da dettagli simili a targhette di natura industriale, usualmente utilizzate per descrivere la matricola e le specifiche di macchinari.

La declinazione di elementi e di caratteri appartenenti agli anni 70 ed 80, rende la collezione un elegante ed innovativo sunto della visione Piraka, volta ad omaggiare un movimento allo stesso tempo concluso ma fonte inesauribile di ispirazione.